Molto spesso parlando con amici o conoscenti, quanto piuttosto con occasionali compagni di viaggio in treno o pullman, mi rendo conto di quanta confusione spesso si faccia intorno alle diverse figure di sostegno del mondo del benessere e della salute mentale. Credo esistano principalmente due livelli di confusione: un primo rappresentato da un'abitudine ad attribuire alle figure che si occupano della salute mentale competenze non proprio professionali, un secondo dal confondere i ruoli e le competenze. Per intenderci, in riferimento al primo livello, mi son ritrovata davanti a persone che, una volta appresa la mia professione di psicologa psicoterapeuta mi chiedessero se un determinato sogno portasse fortuna o sfortuna quanto piuttosto se fosse vero che un determinato segno zodiacale rispettasse certe caratteristiche o fosse legato a qualche disturbo; in riferimento al secondo livello mi è invece capitato di ascoltare il mio interlocutore reagire alla mia professione con l'aspettativa di essere ricevuto a studio da me e sdraiarsi sul famoso "lettino di Freud" oppure interrogarmi su quali farmaci gli potessi prescrivere. Altra costante è poi quella di non prendere in considerazione che i professionisti della salute mentale in alcuni casi possono non solo intervenire sul malessere ma anche essere di sostegno al benessere; in ultimo, molto comune è l'aspettativa che la figura di sostegno, quale che essa sia, debba intervenire con una modalità di intervento ben specifica che nell'immaginario di molti è rappresentata dal solo e famoso lettino psicoanalitico o dai soli farmaci. Ecco allora che voglio fare un pò di chiarezza.
Lo Psicologo è un professionista laureato in Psicologia e abilitato all'esercizio della professione dall'Ordine Nazionale degli Psicologi. Poter esercitare la professione di psicologo, quindi iscriversi all’Ordine Nazionale degli Psicologi, significa non solo intraprendere il percorso universitario per diventare psicologo, ma anche svolgere un tirocinio formativo della durata di un anno una volta conseguita la laurea e superare l’esame di stato di abilitazione. Lo psicologo fornisce un aiuto basato su colloqui di sostegno, strumenti diagnostici, consulenze, tecniche di rilassamento ecc... Sono dunque molte le cose che egli può fare, purché non si configurino come psicoterapia, poiché essa richiede il titolo di psicoterapeuta. Inoltre lo psicologo non può prescrivere farmaci, dal momento che per fare questo serve una laurea in medicina.
Lo Psicoterapeuta può essere uno Psicologo o un Medico abilitato a svolgere attività di psicoterapia dopo aver frequentato un’ulteriore scuola di specializzazione quadriennale e riconosciuta dal MIUR. Appare pertanto più opportuno parlare di "Psicologo-psicoterapeuta" o di "Medico-psicoterapeuta".
Lo Psicoanalista è uno psicoterapeuta laureato in medicina o in psicologia con una formazione psicoanalitica .
Lo Psichiatra ha un percorso differente: è laureato in Medicina ed ha conseguito una specializzazione in Psichiatria. Rispetto alle modalità di trattamento terapeutico del disagio/disturbo mentale offerte dallo psicologo-psicoterapeuta, lo psichiatra è maggiormente orientato a considerare il disturbo mentale come derivante da un malfunzionamento e/o uno sbilanciamento a livello biochimico del sistema nervoso centrale. Per questo motivo la principale modalità di cura proposta dallo psichiatra è quella farmacologica.
Oggi stanno emergendo anche molte figure che si occupano soprattutto del benessere (counselor, coach, ecc.) sulle quali non mi soffermo per motivi di spazio. Aggiungo semplicemente che per quanto riguarda poi il medico psicoterapeuta o lo psicologo psicoterapeuta, le scuole di specializzazione che permettono l'iscrizione all'Albo degli Psicoterapeuti sono molte e molto diverse fra loro. Esse fondano il loro insegnamento su vari tipi di approccio, fornendo una preparazione specifica e diversificata sulla base degli orientamenti teorici a cui si riferiscono (orientamento costruttivista, integrato, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, psicoanalitico...). Se pur possiamo ritrovare delle costanti e un codice etico comune, la modalità di intervento può comunque variare molto da professionista a professionista e non è riassumibile in poche righe. E' consigliabile pertanto, una volta compresa la figura di cui si ha bisogno, capire che tipo di formazione ha lo specifico professionista e qual'è la sua modalità di intervento, se può prendere in carico la nostra situazione specifica ( non tutti trattano tutti i disturbi o non tutti intervengo sul benessere ad esempio), se la modalità operativa che segue ci attira o meno ( magari fare piccole ricerche a riguardo o possibilmente fare un primo colloquio informativo).