Inizio questo post con un brano musicale di Eugenio Finardi perchè mi sembra adatto ad illustrare ironicamente come ognuno ha il suo atteggiamento di fronte alla vita, agli eventi e ritengo importante riflettere su questo concetto che in psicologia viene definito locus of control. Le modalità messe in atto da una persona per poter controllare gli eventi di vita sono definite locus of control (luogo da cui si esercita il controllo), esso può essere interno od esterno. Esistono persone che pensano di controllare qualsiasi cosa, altre, invece, credono di essere controllati da situazioni che si verificano all’esterno. In generale, controllare significa dirigere le proprie azioni per influenzare gli esiti di un determinato accadimento. Chi mostra un locus of control esterno percepisce gli eventi come imprevedibili, dipende dagli altri, ha bassa autostima, scarsa autoefficacia e attribuisce i propri insuccessi al destino o agli altri. Al contrario chi ha un locus of control interno mostra conoscenze e skill che consentono di affrontare al meglio le situazioni e i problemi, pensa di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, crede nella propria capacità e non teme la fatica. Alcuni tra noi hanno un locus of control interno, altri esterno, altri ancora tendono ad usarne uno interno in certe situazioni ed uno esterno in altre; pensiamo ad esempio a persone che si sentono molto sicure sul lavoro e decisamente insicure in famiglia o tra amici o viceversa, evidentemente i contesti attivano in loro un locus of control diverso.
Lo sviluppo del locus of control deriva dallo stile familiare e dal tipo di risorse interiori di cui ciascuno dispone. Molte persone che presentano un locus of control interno sono cresciute con famiglie che pongono particolare attenzione all’impegno, all’istruzione, alla responsabilità e alla costanza nel raggiungere un obiettivo. Solitamente i genitori di queste persone ricompensavano i loro figli nel momento in cui riuscivano a raggiungere i risultati prefissati. Diversamente, chi ha un locus of control esterno proviene da famiglie che hanno esercitato un basso controllo e non considerano centrale l’assunzione di responsabilità. Chiaramente col passare del tempo, e coll’avvicendarsi di situazioni di vita, è possibile che il locus si possa modificare. Sia chiaro che non è una colpa o un problema avere un locus di un certo tipo piuttosto che un altro, è importante però rendersene conto, anche perchè il proprio atteggiamento rispetto agli eventi è strettamente connesso con la capacità di gestione dello stress. Per quanto riguarda il benessere psicofisico e la gestione dello stress, si è osservato che con una percezione di controllo interno è più facile fronteggiare lo stress in modo adeguato e adottare uno stile di pensiero che influenzi l’attuazione di comportamenti volti a raggiungere gli obiettivi. Di conseguenza, la reazione emotiva che ne deriva è funzionale al conseguimento dello scopo. Al contrario un controllo esterno potrebbe risultare utile a minimizzare la propria responsabilità in caso di incidenti: attribuire la responsabilità di un evento negativo a una fonte esterna permette di minimizzare l’emozione di colpa. Quindi, pensare che l’accaduto sia colpa del destino o di persone esterne, è in questo senso funzionale al benessere individuale perchè preserva dal rimuginio e permette di canalizzare le energie mentali nell’affrontare al meglio le conseguenze. Chi ha un locus of control interno si sentirà maggiormente responsabile delle sue azioni e avrà maggiori possibilità di successo perché consapevole di avere una serie di caratteristiche e abilità, quindi assumerà una posizione attiva nell’affrontare i problemi. Invece, l’atteggiamento di un individuo con un locus of control esterno sarà passivo rispetto agli accadimenti e più orientato all’accettazione, anche quando potrebbe intervenire efficacemente nel modificarli. Anche nelle relazioni chiaramente il nostro atteggiamento mentale conta. Nelle relazioni interpersonali, è adattivo possedere un locus of control interno piuttosto che esterno, perchè consente di porsi nei confronti dell’altro in modo collaborativo e volto al raggiungimento dello scopo. chi ha un locus of control interno è fiducioso, ottimista e pronto a prestare soccorso, se necessario. Le persone che, al contrario, mostrano un locus esterno hanno la percezione di essere prevalentemente controllati da chi sentono più forte di loro, nei confronti del quale mostrano spesso un atteggiamento di sottomissione, hanno sfiducia in loro stessi, nelle proprie capacità e presentano umore basso.
Prima di chiudere questo breve excursus sul concetto di locus of control voglio evidenziare che se pure siamo individui che usano un locus of control di un tipo piuttosto che un altro, il concetto di locus of control non può essere inquadrato come dei compartimenti stagni in cui è rinchiuso il nostro atteggiamento nei confronti degli eventi e ogni tipo di locus of control ha i suoi pro e i suo contro, ad esempio: maggiore efficacia ed autostima sono il vantaggio di chi ha un locus interno che però tende ad appesantirsi troppo di responsabilità e necessità di controllo, maggiore leggerezza e tranquillità sono il vantaggio di chi ha un locus esterno che però si ritrova spesso a subire e a procrastinare o a crollare drammaticamente davanti ad eventi negativi. L'importante è dunque saper osservare come funzioniamo, considerare in che modo ci poniamo dinanzi alla situazione e, se ne siamo capaci, provare a spostare il locus of control da interno a esterno o viceversa. Esistono situazioni in cui infatti continuare a cercare di controllare gli eventi e prendere una posizione ( locus interno) è indispensabile quanto situazioni in cui diviene deleterio, per cui meglio accettare che non si può avere il controllo su tutto e che ogni tanto si può lasciare andare. Esistono di contro situazioni in cui lasciare che le cose vadano senza interventire ( locus esterno) può essere un vantaggio e porta a soluzioni morbide ed altre in cui la cosa può danneggiarci per cui è necessario affrontare qualche responsabilità e rendersi protagonisti del proprio cammino. In tal senso possiamo affermare che è auspicabile fare riferimento ad un sistema di credenze equilibrato e adattivo, funzionale al benessere dell’individuo, un mix di loci, interno o esterno, adattabili alle diverse situazioni che si verificano..