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  • Gilda Di Nardo

Pensieri ossessivi: quando l'indicibile diventa dicibile


"Mi nacque un’ossessione. E l’ossessione diventò poesia". (Alda Merini)

Condivido con piacere in questo spazio questi disegni ( dopo aver chiesto l'autorizzazione all'autrice, chiaramente). Li ha realizzati una mia giovane e creativa paziente. Non mi soffermo qui sul lato artistico ( aspetto che non mi compete) e mi limito a dire che soprattutto il primo a me piace molto; al di là di questo ho voluto inserire questi disegni qui per far vedere come qualcosa che opprime la persona (pensieri ossessivi in questo caso) può essere comunicata in maniera creativa e come un percorso di psicoterapia può aiutare la persona a dare una rappresentazione sana e creativa del proprio disturbo. Nello specifico, trovo importantissimo che la giovane donna in questione ( che ha alle spalle un percorso di psicoterapia di circa due anni) non solo abbia realizzato questi disegni per rappresentare i propri pensieri ossessivi e la ricerca di equilibrio, ma abbia anche accettato di condividerli in questo spazio. Ciò che per anni è stato un suo segreto, una dimensione di cui vergognarsi o preoccuparsi e comunque non condivisibile con nessuno, è divenuta invece una dimensione che si può affrontare e addirittura rappresentare e comunicare agli altri. Il suo percorso è stato molto più ampio e complesso della sola produzione di questi disegni ma credo essi comunichino esattamente il peso e la fatica che ha dovuto sopportare ( nel primo caso) e l'impegno per la ricerca di un equilibrio ricco, complesso e vitale, che appare ancora abbozzato (secondo disegno) ma oramai pensabile e credibile. Credo che la strada percorsa da questa giovane donna sia importante innanzitutto per lei ma anche per coloro che, come lei, si ritrovano ad attraversare la strada faticosa di un disturbo. Ciò che spesso è indicibile si può e si deve esprimere, raccontare e mettere fuori da sè; quando ciò che è indicibile diviene dicibile si avverte un senso di leggerezza e si procede ancora meglio sulla strada dell'accettazione, della gestione degli aspetti problematici e del raggiungimento di un equilibrio vitale.

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