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Il lutto, attraversarlo ed elaborarlo.



"Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato" (Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia).


In questo post voglio fare riferimento alla teoria a cinque fasi di Kübler Ross (1990; 2002) per definire l'esperienza del lutto. Esistono infatti varie teorie che descrivono il lutto ma in questa teoria si parla di fasi e non stadi, poiché nel lutto non si assiste rigorosamente a una sequenzialità, ma esse possono presentarsi con differenti tempistiche, alternanze, intensità.


  • Fase della negazione o del rifiuto: costituita da una negazione psicotica dell’esame di realtà;

  • Fase della rabbia: costituita da ritiro sociale, sensazione di solitudine e necessità di direzionare il dolore e la sofferenza esternamente (forza superiore, dottori, società…) o internamente (non essere stati presenti, non aver fatto di tutto…);

  • Fase della contrattazione o del patteggiamento: costituita dalla rivalutazione delle proprie risorse e da un riacquisto dell’esame di realtà;

  • Fase della depressione: costituita dalla consapevolezza che non si è gli unici ad avere quel dolore e che la morte è inevitabile;

  • Fase dell’accettazione del lutto: costituita dalla totale elaborazione della perdita e dall’accettazione della differente condizione di vita.

In generale pare che noi essere umani in una situazione di lutto tendiamo a reagire in maniera abbastanza simile, ovvero ad attraversare fasi simili ma di certo ognuno a suo modo.

Ho voluto citare questo modello di lettura del lutto perchè credo che chi si imbatte in un'esperienza di perdita viene inevitabilmente trascinato in un mondo di emozioni travolgenti o di contro appiattite, schiacciate dall'enorme dolore e avere una cornice razionale in cui inquadrare la propria esperienza può essere d'aiuto se pure non risolutivo. Inoltre, forse non tutti sanno, che l'esperienza del lutto può essere collegata anche a disturbi fisici ( insonnia, dolori gastro -intestinali), a momenti di rabbia, a sensi di colpa, imposizione di condotte che si ritengono socialmente adeguate ma che magari opprimono chi le mette in atto.

Rivolgo un messaggio a tutti coloro che vivono o hanno vissuto un lutto e si sentono magari ancora dentro quest'esperienza: nella mia vita personale e di terapeuta ho visto tante situazioni legate al lutto, alla perdita; ho visto persone che nella loro vita hanno accumulato tante esperienze di lutto che oramai sono abituate, persone che hanno dovuto affrontare un lutto proprio mentre stavano vivendo un'altra esperienza traumatica ma tutte ce l'hanno fatta ad affrontarlo ed elaborarlo, ripartendo proprio dalla perdita subita per andare avanti. Anche quando crediamo che la situazione sia troppo dolorosa, troppo grande per noi, possiamo affrontarla. Datevi tempo, date spazio alle vostre emozioni ma quando sono troppo dite basta ed andate oltre. Solo voi sapete cosa state passando e solo voi avete il potere di attraversare le fasi necessarie all'elaborazione, le vostre emozioni sono legittime l'accettazione arriverà; se non ce la fate da soli chiedete aiuto, un bravo professionista saprà supportarvi. Giunti all'accettazione ci sarà bisogno di riorganizzare la vostra realtà che sarà diversa e segnata dalla perdita ma ne sarete fuori, lo avvertirete e sarete pronti ad andare avanti.


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