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  • Gilda Di Nardo

Natura e benessere


Soprattutto in contesti urbani e metropolitani, spesso, il contatto con la natura diventa quasi un'impresa a meno che non ci si voglia limitare alle proprie piante in balcone, per chi ne ha uno. Eppure guardare un paesaggio naturale, sentire i suoi odori, toccarne la sostanza, sono sensazioni uniche e rigeneranti. Per quanto in contrasto all'urbanizzazione selvaggia e a spazi metropolitani sempre più alienanti in questi anni si sta sempre più sviluppando una sorta di sensibilità sociale verso l'ambiente e i suoi prodotti naturali, ho l'impressione, anche nella mia pratica clinica, che molti tra noi siano come distratti, disattenti o dimentichi di questo rapporto con l'ambiente e di quanto sia importante. E molto spesso si sottovaluta anche quanto l'incontro con la natura (un'esperienza che almeno in alcuni posti dove il verde è a portata di mano o organizzandosi un po' si raggiunge con facilità e quasi a costo zero) sia fondamentale per il nostro benessere. "Non ne posso più tutto il giorno in ufficio/officina/azienda/casa ecc.", "La mia vita è troppo sedentaria", " Vorrei cambiare aria ma con il lavoro, i soldi, il resto, come si fa" tutte frasi che ci sarà capitato di dire o udire e che di certo hanno un loro legittimo fondamento nella frenesia dei nostri giorni ma che comunque ci limitano ad una realtà materiale di cemento, senza farci considerare che un tuffo nel verde o nel blu possono essere davvero rivitalizzanti. Spesso, è complice di questa rinuncia alla natura la credenza di dover fare chissà quali viaggi o spostamenti e che "chissà quanto tempo, quanti soldi" e così in preda a questa convinzione si passa il tempo a dolersi più che a godersi la propria piccola oasi di tranquillità. Una nuova ricerca ha confermato che passeggiare a contatto con la natura ha un effetto rigenerante sul cervello e aumenta i livelli di attenzione e inibisce la formazione di pensieri negativi che possono sfociare in gravi patologie come la depressione. Quando siamo tra gli alberi il battito cardiaco rallenta, la pressione si abbassa e l’umore migliora così rapidamente che medicine, terapie e analisi sembrano miseri palliativi al confronto. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato condotto da Gregory Bratman, dottorando in biologia all’Università di Stanford. Il ricercatore ha radunato 38 persone che vivono in zone urbane, le ha divise in due gruppi e le ha invitate a camminare per 90 minuti. Metà gruppo ha passeggiato in un parco vicino al campus di Stanford, mentre gli altri hanno camminato lungo una strada trafficata nel centro di Palo Alto, California.Prima e dopo la passeggiata ai partecipanti è stato sottoposto un questionario volto a misurare la loro tendenza alla formulazione di pensieri negativi autoreferenziali che aumentano il rischio di depressione. I volontari sono inoltre stati sottoposti a scansioni cerebrali focalizzate su una regione del cervello chiamata corteccia prefrontale subgenuale, area collegata all’autostima che risulta particolarmente attiva mentre si fanno pensieri negativi su se stessi.I risultati hanno evidenziato che le persone che hanno camminato nel parco hanno mostrato una diminuzione dei pensieri negativi. Le risposte al questionario sono state differenti dopo la passeggiata e l’attività cerebrale ha confermato il cambiamento di umore. "Stare a contatto con la natura, anche per breve tempo, aiuta a ridurre i modelli di pensiero associati in alcuni casi a patologie come la depressione”, ha dichiarato l’autore principale dello studio. La ricerca deve essere di certo approfondita ed estesa ad un campione maggiore di soggetti, rappresenta comunque la prova scientifica dei benefici sul nostro organismo derivanti dall’esposizione alla natura. Ora, certo non vuol dire che con una camminata in ambiente naturale tutti i nostri problemi possano risolversi ma riconsiderare in un'ottica di benessere generale della persona il contatto con la natura credo sia importante e per certi versi molto stimolante ( ad esempio divertirsi a scoprire luoghi vicini o lontani o magari ricavarsi il proprio angolo di ritiro nel parco vicino casa se c'è).


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